Nove articoli, dal sei al quattordici, contenuti nel capo II “Disposizioni in materia di salute”. A prevederli il Decreto legge “Energia”, approvato dal Consiglio dei Ministri. Un provvedimento atteso che assicura le prime risposte, quelle più urgenti, al settore sanitario. «Da mesi mi batto all’interno della commissione per il raggiungimento di alcuni obiettivi – spiega il deputato nazionale Francesco Ciancitto, componente della commissione parlamentare sanità -. Con questo decreto possiamo dire di aver fatto centro. È un risultato di questo Governo, in testa del suo premier Giorgia Meloni e del Ministro Schillaci.» Diversi gli aspetti disciplinati nel provvedimento; si va dal contributo statale per il ripiano del superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici (i cosiddetti payback), con il riconoscimento a ciascuna regione e provincia autonoma di una quota del fondo statale; alle misure per il personale dei servizi di emergenza-urgenza; fino alle disposizioni per contrastare gli episodi di violenza nei confronti del personale sanitario. Per quanto riguarda il settore emergenza-urgenza, il decreto stabilisce che il personale medico che ha maturato almeno 3 anni di servizio, anche non continuativo e con forme di lavoro flessibile, tra il primo gennaio del 2013 e il 30 giugno del 2023, è ammesso a partecipare ai concorsi per l’accesso alla dirigenza medica del Ssn, nella disciplina di medicina e chirurgica d’accettazione e d’urgenza, anche se non in possesso di diploma di specializzazione. A questo si aggiunge che per il 2023 le aziende e gli enti del Ssn, per affrontare le carenze di personale medico presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri, per ridurre le esternalizzazioni, possono ricorrere a prestazioni aggiuntive con un aumento della tariffa oraria del personale in servizio. «È un primo importante risultato che guarda a colmare le carenze soprattutto nei Pronto Soccorso – dice il deputato Ciancitto -.»