L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia-Osservatorio Etneo ha reso noto che, nel corso della notte, tra il 9 e 10 febbraio, è stata osservata sull’Etna “la ripresa di una modesta attività esplosiva al Cratere di Sud Est, evidenziata da bagliori visibili sulle telecamere della rete di videosorveglianza“. L’attività è rimasta confinata nel cratere con blande emissioni di cenere. Dalle ore 02:30 si è osservato un incremento dell’ampiezza media del tremore fino a valori medi con un andamento in crescita. La sorgente era ubicata nell’area del Cratere di Sud Est ad una profondità di circa 3000 m sopra il livello del mare Ionio. Contestualmente, anche l’attività infrasonica ha mostrato un incremento e risulta localizzata al Cratere di Sud Est.
Giovanni Zizzi