Etna, spot sui social della Regione Siciliana e onde di turisti

Dopo lo spot su Istagram della regione siciliana, onde di turisti sono corsi sull’Etna, in jeans, in mocassini, minigonna pur di scattare un selfie. C’è chi ha provato ad arrostire le salsicce sopra la lava, chi ha sciato nei pressi della colata lavica. Tanta gente è giunta sul vulcano più attivo dell’Europa di sera, perché c’è il contrasto con la luce e si riesce a godere di più dell’eruzione. Le persone credono che l’Etna sia un luna park e fanno quello che vogliono e così si mette a repentaglio anche la vita dei soccorritori. Bisogna avere l’attrezzatura e affidarsi alle guide, la montagna è rischiosa. La Regione Sicilia su Istagram pubblicò un post: “Sognavi di andare in Islanda? C’è un’altra isola al centro del Mediterraneo dove l’unione tra ghiaccio e fuoco, regala uno straordinario spettacolo della natura: la Sicilia.” In pochi giorni sono proliferati gruppi che proponevano orari, minimo 4 ore e massimo 6 ore, prezzi costo medio 50 euro, esclusa l’attrezzatura. Gli avventori impreparati hanno creato non pochi problemi ai soccorritori. Gli incidenti più frequenti sono stati: caviglie slogate, fratture, casi di stanchezza, spossatezza, qualcuno si è perso di notte e la temperatura scende e ha corso il rischio d’ ipotermia. Attualmente il vulcano Etna ha smesso di eruttare è tornato a dormire.

Giovanni Zizzi