Il turista racconta la Sicilia

 

Era una mattina di sole quando partimmo per la Sicilia, l’isola che prometteva avventure e bellezze senza tempo. La macchina percorreva strade sinuose che si snodavano tra campi di limoni e ulivi secolari, mentre il profumo d’ agrumi riempiva l’aria. Accanto a me, la mia fidanzata Claudia sorrideva, i suoi occhi erano brillanti come il mare Ionio che s’ intravedeva all’orizzonte. Arrivammo ad Aci Bonaccorsi, un delizioso borgo ai piedi dell’Etna, dove ci aspettava il nostro amico Giovanni, un insegnante di altri tempi, con il suo spirito vivace aveva sempre tante storie affascinanti da raccontare. Le case in pietra lavica, con i loro balconi fioriti, ci accolsero come un abbraccio. Insieme a Giovanni, passeggiammo tra le stradine, scoprendo piccole botteghe artigiane e caffè invitanti. Ci fermammo a gustare un dolce tipico, una granita con la briosh, mentre lui ci raccontava aneddoti del passato, rendendo ogni momento ancora più speciale. Proseguimmo verso le spiagge di Aci Trezza, dove le onde si infrangevano dolcemente sui faraglioni. Ci immergemmo nell’acqua cristallina, lasciandoci cullare dal mare, mentre Giovanni ci incantava con le leggende locali la famiglia dei pescatori di Aci Trezza di Verghiana memoria. Ogni risata, ogni sguardo complice, era un momento da incorniciare, un ricordo da custodire gelosamente della Sicilia.La sera, il sole calò in un mare Ionio pieno di colori e ci fermammo a cena in una trattoria affacciata sulla costa. I piatti tipici siciliani danzavano sulla nostra tavola: pasta alla norma, arancini e cannoli freschi. La dolcezza del momento si mescolava al sapore del vino locale, mentre il suono delle onde accompagnava le nostre parole. Quella gita autunnale in Sicilia non fu solo un viaggio, ma un viaggio nel cuore, un tuffo in un amore che si rinvigoriva ad ogni istante, tra bellezze naturali, scoperte condivise e la saggezza di un amico che aveva molto da insegnare.

Roberto Mosillo